anafi

Destinazione ideale per chi cerca tranquillità e lunghe camminate (l'isola vanta 18 km di sentieri ben segnalati), Anafi - ovvero l’isola "senza serpenti" - è mare, cielo e silenzio allo stato puro.

Non lontana da Santorini eppure completamente al di fuori dalle principali rotte marittime, l'isola è caratterizzata da una forma triangolare e da un clima estremamente secco. I paesaggi sono oltremodo suggestivi, gli scenari spettacolari. Per questo Anafi è isola dal fascino estremo, nel contempo brulla e rocciosa, ma con spiagge dorate ed acque cristalline, falesie scoscese e chiesette sparse ovunque.

Sull’isola esiste un solo centro abitato, la Chora - posta a trecento metri di altitudine e a 3 km di distanza dal porto di Agios Nikolaos - adagiata sui fianchi di una collina sulla cui cima si ergono le rovine di un castello veneziano. Villaggio dalla caratteristica forma ad anfiteatro e con vista spettacolare sulla baia e sul blu infinito dell’Egeo che si apre al di sotto, la Chora ancora conserva intatto il suo aspetto perfettamente cicladico, con case di calce bianca e stretti vicoli, oltre a caratteristiche e singolari cupole sui tetti (soluzione architettonica unica e che non si ritrova su altre isole). Il porto di Agios Nikolaos è invece scalo abitato solo nei mesi estivi. Davvero poche le strutture turistiche e concentrate nella Chora e a Kissidi. di conseguenza è necessario prenotare con largo anticipo.

Sulla costa orientale dell'isola si trova il villaggio di Kastelli - anch'esso abitato nei soli mesi estivi - e nei dintorni sono presenti rovine di epoca ellenistica e romana. Sulla parte est dell'isola infine - in località Katalimatsa - sono state trovate le rovine di un antico porto.

Gli abitanti di Anafi sono aperti di carattere ed assolutamente disponibili, si dedicano alla produzione di olio di oliva e all'apicoltura, ma soprattutto alla pastorizia e alla produzione del famoso formaggio locale detto “vrasta".

Il nome dell’isola significherebbe assenza di serpenti; ma secondo Apollonio Rodio deriverebbe invece dalla parola greca "anafos" (ovvero impalpabile) e di conseguenza sarebbe collegato al celebre mito degli Argonauti - i quali, minacciati da una tempesta sulla rotta del ritorno, furono aiutati dall'intervento di Apollo che fece loro apparire quest'isola in modo da offrirli un riparo sicuro.

Nel passato Anafi fu scalo fenicio e colonia dorica; quindi nel V secolo a.C. fece parte della lega attica, e durante il medioevo del ducato di Naxos - che era sotto dominio veneziano. Finì infine sotto il controllo ottomano e quindi saccheggiata dal pirata Barbarossa. Nel 1830, in seguito al trattato di Londra, venne infine incorporata al regno di Grecia.