kithira

Kithira (Kythira o Citera), l'antica Cerigo dei veneziani, si trova a soli venti chilometri al largo della punta sud-orientale del Peloponneso, in posizione esattamente intermedia tra mar Ionio e mar Egeo e per questo fuori dalle rotte principali del turismo. Si tratta di conseguenza di una destinazione particolarmente intatta e preservata, e che propone grandi spiagge, oltre a fondali stupefacenti.

Terra arida con verdi oasi di eucalipti, Kithira è caratterizzata nell'interno da un vasto altopiano roccioso con circa quaranta borghi e villaggi che si raggiungono tramite strade strette e sinuose. L'isola presenta inoltre svariati monasteri sperduti, chiese e castelli.

In sintesi si tratta di una realtà fondamentalmente contadina, con un particolare riguardo all’agricoltura biologica. Prodotto tipico dell’isola è il miele, arricchito da ogni genere di spezie e di erbe aromatiche, e largamente esportato in tutta la Grecia. Inoltre vanno segnalate le produzioni di timo ed olive, e di liquori molto particolari.

Meta di villeggiatura particolarmente apprezzata dagli ateniesi e dai greci in generale, Kithira è spesso indicata anche come "l'isola dei canguri" - in quanto 60.000 dei suoi abitanti sono negli anni emigrati alla volta della lontana Australia.

Peraltro le case imbiancate a calce con gli infissi colorati la fanno quasi apparire come un’isola cicladica, e nella bellissima Chora questa sensazione risulta particolarmente intensa e suggestiva.

Dalle acque turchesi di Kithira nacque Afrodite, dea dell'amore. Si narra che sull'isola si trovasse un importante tempio dedicato al culto della dea, e per lunghi anni lo stesso Schliemann invano ne ricercò le possibili rovine.

Nel 1802 al largo delle coste di Avlemonas affondò il Mentor, carico di statue e capitelli provenienti dal Partenone e diretti al British Museum. Una parte del carico della nave - mai recuperato - giace ancora in fondo al mare.

Da vedere le grotte di Agias Sophias, ricche di laghi sotterranei e di stalattiti, ed in passato rifugio di eremiti. In cima ad una aspra altura sono poi visibili i resti della città di Palaiochora, l'antica gloriosa capitale bizantina, ideata per essere invisibile dal mare ma nonostante questo individuata e completamente distrutta dal pirata Barbarossa nel 1537.