lemnos

Lemnos (o Limnos) è destinazione remota e dal fascino intatto - qualcosa di misterioso ed arcaico al tempo stesso - e dall’atmosfera a suo modo malinconica.

L’isola, posta di fronte allo stretto dei Dardanelli, è una sorta di crocevia e rappresenta da sempre una fondamentale ed invidiabile posizione strategica, ruolo che ha ricoperto anche nel corso della prima guerra mondiale.

Lo scenografico paesaggio vulcanico di Lemnos si muove dolcemente tra basse colline lunari e baie che propongono ampie spiagge di sabbia, tra dune e saline. Nella parte orientale sono presenti formazioni rocciose molto particolari, e laghi con fenicotteri.

A Lemnos sopravvive ancora, tra le spettrali rovine del tempio arcaico di Chloi, il culto misterico degli antichi cabiri - l'antica religione esoterica dei fenici - culto che si alimenta di dure prove di resistenza e di silenzi purificatori.

Sull'isola si trovava inoltre la fucina di Vulcano lo zoppo, dio del ferro e del fuoco e maestro nell'arte della lavorazione dei metalli - nonché compagno della bellissima Afrodite. E proprio nell'allora completamente deserta Lemnos che i guerrieri achei diretti a Troia abbandonarono l'arciere Filottete, il quale si rifugiò nella grotta che oggi viene indicata come la "caverna di Filottete". Secondo Omero si trovava su quest’isola il vino più pregiato in assoluto, vino che all'epoca veniva addirittura barattato con metalli preziosi. Lemnos è citata anche nell'inferno di Dante.

Capoluogo dell’isola è l'antica e spettacolare Myrina, un autentico e piccolo porto di pescatori dall’atmosfera ancora intatta e dominato dalle mura dell'antico castello veneziano, e con le caratteristiche case dei capitani dai balconi in legno, oltre a numerose taverne. Presso il monastero di Agios Sostis il paesaggio diviene improvvisamente sabbioso e desertico. Lemnos è luogo molto adatto al windsurf; è inoltre prevista su quest’isola la costruzione del parco eolico più grande al mondo.