Tinos è
terra di pace e di fede, ma anche terra di artisti.
Come
una montagna che esce dal mare, l'isola vanta ben
sessanta villaggi nell'entroterra, una affascinante
campagna, e soprattutto belle spiagge e piacevoli
tratti costieri dalle forme armoniose.
L'isola
si trova geograficamente assai vicina a Mykonos ma
per certi versi ne rappresenta la perfetta antitesi.
Già
considerata sacra nell'antichità (pare fosse
pure adibita a particolari sacrifici) Tinos
è oggi considerata come la Lourdes dei greci
ortodossi.
Pare
che il nome Tinos derivi dal vocabolo
fenicio "taouth", semplicemente serpente.
Fin da tempi remoti i
suoi abitanti erano considerati abili scultori del
marmo (a Pyrgos si trova l’interessante
Museo dell’Industria del Marmo), ed in particolare
specializzati nella difficile arte della decorazione
dei
templi.
Già
a partire dal IV sec. a.C.Tinos costituiva
un importante luogo di culto, le
sorgenti termali dell'isola erano ritenute miracolose,
e costituiva una tappa irrinunciabile
in un viaggio ideale verso Delos o verso l’Oriente:
allora i pellegrini si recavano al santuario di Poseidone
ed Anfitrite - di cui sono ancora visibili i resti
presso Kionia e le cui sculture sono
conservate nel locale museo archeologico.
Caratteristica
peculiare di Tinos sono anche le
650 "peristeriònas", concentrate
in particolare nella zona di Kambos:
si tratta di colombaie traforate a due piani, sorta
di castelli in miniatura e dai motivi geometrici mediorientali
- costruite secondo un'antica e segreta tecnica ereditata
dai maestri veneziani.